E così tocca a Karjakin. Smentendo i sondaggisti, i profeti, i veggenti e i dispensatori di numeri del lotto, il grande maestro che vien dalla Crimea si è guadagnato i galloni di sfidante di Magnus Carlsen vincendo con pieno merito il torneo dei Candidati (Mosca 11-28 marzo). Decisivo lo scontro all’ultimo turno con il suo rivale diretto, Fabiano Caruana, sconfitto – complici forse un paio di svarioni in zeitnot – con un rumoroso sacrificio di Torre e un attacco devastante. I due erano appaiati a 7,5 su 13 e, per l’alchimia del regolamento (il maggior numero di partite vinte), a Karjakin bastava la patta. A condizione però che Anand non vincesse la sua: in quel caso si sarebbero ritrovati tutti insieme a 8 punti e il biglietto per New York lo avrebbe staccato Caruana grazie al migliore risultato complessivo (2,5 su 4) con gli altri due. Il portacolori russo ha tagliato la testa al toro. 1-0 e non se ne parla più.
(Estratto dal servizio a firma di Mauro Barletta e Ian Rogers, che sarà pubblicato sul numero di aprile di Torre & Cavallo – Scacco!)
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