Wijk aan Zee: Carlsen re del Corus

Patta con Caruana ed è primo, Vocaturo chiude a 8 nel “C”

Non è stato tutto rose e fiori. Anzi. Alla fine, però, Magnus Carlsen ce l’ha fatta, aggiudicandosi il suo secondo supertorneo consecutivo (dopo quello di Londra) e iscrivendo per la seconda volta il proprio nome nell’albo d’oro di Wijk aan Zee, la prima in solitario – nel 2008 aveva condiviso la vetta con Levon Aronian -. L’asso norvegese ha dovuto sudare fino all’ultimo e ringraziare la sua buona stella: nel turno conclusivo, infatti, si è trovato in serissima difficoltà con Fabiano Caruana, riuscendo a raddrizzare in finale un partita che, per lui, è stata tutta in salita; al contempo lo spagnolo Alexei Shirov, che con una vittoria lo avrebbe agguantato al comando, ha accettato la proposta di patta del cubano Leinier Dominguez, proprio quando quest’ultimo aveva appena commesso un errore fatale. Shirov, a dirla tutta, aveva solo un paio di secondi sull’orologio e non può biasimarsi più di tanto, ma ugualmente, dopo essersi reso conto della chance persa, se n’è uscito dalla sala di gioco grigio in volto.
Viva il re, dunque. Viva Carlsen. Il norvegese ha concluso con 8.5 punti su 13 nel gruppo “A”, quello dei big, disputato come tutti gli altri dal 16 al 31 gennaio; alle sue spalle, oltre al già citato Shirov, autore di un incredibile 5 su 5 iniziale, ha chiuso il russo Vladimir Kramnik, che ha abbandonato il carro dal vincitore quando, al penultimo turno, è stato battuto nell’incontro diretto dall’indiano e campione del mondo Vishy Anand, infine quarto a 7,5 insieme allo statunitense Hikaru Nakamura. Un vero guastafeste, Anand: ha infatti pareggiato undici partite e le uniche due vittorie le ha ottenute contro Vlad e Shirov (venendo in questo caso graziato), impedendo ai due di condividere il primato con “mighty” Magnus, malgrado il norvegese, al 9° turno, avesse perso la sua prima e unica partita proprio con Kramnik.
E Fabiano? L’azzurrino, col suo decimo posto a 5,5 nel gruppo “A”, ha fatto meglio di quanto non fosse riuscito a Carlsen al suo esordio fra i grandi: solo tre anni fa, infatti, il norvegese si piazzò ultimo ex aequo con Shirov a quota 4,5. Una prova positiva, insomma, per Fab Fab, che può recriminare per aver lasciato un paio di punti lungo il percorso, che lo avrebbero addirittura catapultato al quarto posto ex aequo. Basti pensare alle occasioni mancate con Dominguez (poi patta) e Smeets (addirittura persa), nonché al ko con Shirov in un finale sì delicato, ma decisamente pari. Se poi si considera che Caruana è riuscito, senza problemi, a pareggiare con i numeri 1, 3 e 4 della graduatoria mondiale, ovvero Carlsen, Anand e Kramnik, non si può certo dire che la sua prestazione sia da buttare, anche se Fabiano, probabilmente, non sarà comunque del tutto soddisfatto; e, forse, è meglio così: continuando a lavorare sodo per migliorarsi lo vedremo sicuramente, entro breve, nell’Olimpo degli over 2700 e, speriamo presto, fra i primi dieci al mondo.
Ma c’è un altro azzurro che a Wijk aan Zee ha lasciato il segno: è Daniele Vocaturo, in lotta fino alla fine per un posto sul podio nel gruppo “C” e infine terzo ex aequo a 8. Il 20enne GM romano, reduce dalle opache prove nel campionato italiano e a Reggio Emilia, ha dimostrato che per ricominciare a giocare come sa gli servivano solo gli stimoli giusti e nel torneo olandese sembra che li abbia trovati, o quasi. Vocaturo è stato infatti uno schiacciasassi col Bianco, ottenendo sette vittorie in altrettante partite (fra le sue vittime lo statunitense Ray Robson, lo svedese Nils Grandelius e l’olandese Robin Van Kampen), ma col Nero ha racimolato solo due patte e ha rimediato ben quattro ko, due dei quali con giocatori molto meno quotati, ovvero under 2350. Daniele, insomma, dovrà forse rivedere qualcosa, ma nel complesso la sua performance è stata di certo più che positiva, avendo guadagnato qualche prezioso punto Elo e ottenuto un terzo posto che gli fa onore. A vincere il torneo in solitario, con 10 punti su 13, è stato il favorito GM cinese Li Chao (con cui l’azzurro ha pareggiato… col Nero!), mentre l’argento è andato al GM indiano Abhijeet Gupta (8,5); terzo a pari merito con Vocaturo l’olandese Robin Van Kampens (8), solo quinto a 7,5 il 16enne GM statunitense Ray Robson, partito con grandi ambizioni (e un ottimo 5,5 su 6) e poi crollato dopo la “lezione” ricevuta da Daniele al 7° turno.
Nel gruppo “B”, infine, a spuntarla è stato il 15enne campione olandese Anish Giri, ormai più che una semplice promessa: Giri ha totalizzato 9 punti su 13, staccando di mezza lunghezza il favorito GM tedesco Arkadij Naiditsch e di una il GM cinese Ni Hua. Il giovane campione, a dirla tutta, ha avuto anche un po’ di fortuna, se si pensa che all’11° turno, in posizione del tutto persa, è stato omaggiato di un punto intero dal filippino Wesley So, che non si è accorto di un matto in due e si è infine piazzato quarto a 7,5 insieme all’olandese Erwin L’Ami; resta il fatto che il suo trionfo non è stato certo casuale e che il prossimo anno, nel gruppo “A” (dove sarà ammesso di diritto), avrà modo di dire la sua di fronte ai big del pianeta.
I tre tornei Corus avevano medie Elo di 2719 (“A”), 2629 (“B”) e 2455 (“C). In uno degli eventi collaterali si è messo in evidenza un altro azzurro: il quasi 16enne Adriano Testa, romano come Vocaturo, si è classificato al primo posto nel gruppo 2C, bissando il successo di due anni or sono.
Sito ufficiale dell’evento: www.coruschess.comFoto premiazioni (di Giorgio Gozzi)
Le partite in formato PGN zippatoVisore on line
Accoppiamenti e risultati turno per turno (sito ufficiale): Gruppo AGruppo BGruppo C

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2 commenti per “Wijk aan Zee: Carlsen re del Corus

  1. 16 gennaio 2010 at 15:20

    Che la forza della grande diagonale vegli sui nostri due alfieri!!!!

  2. robmessa
    16 gennaio 2010 at 18:24

    Buon esordio dei nostri alfieri: patta vivace di Caruana con Ivanchuk nel gruppo A e bella vittoria di Vocaturo nel gruppo C.

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