Tornei femminili

di Roberto Messa

(editoriale TCS ottobre 2021)

TCS-0921Credo di non aver mai affrontato, in questa rivista, la spinosa diatriba sulle donne negli scacchi, ovvero del perché ce ne siano così poche e perché nella storia solo Judit Polgar sia riuscita ad inserirsi tra i primi dieci della classifica mondiale. Finalmente metterò da parte la vigliaccheria – dato che qualsiasi cosa si dica sull’argomento è certo che ci si ritroverà impallinati da tutti i fronti – dopo aver osservato che ai campionati italiani giovanili di Salsomaggiore solo il 22% erano bambine o ragazze, un dato in peggioramento rispetto al 25% dell’edizione 2019. A questo punto credo sia ora di mettere da parte le teorie e le discussioni e di buttare il cuore oltre l’ostacolo, ovvero abolire i tornei femminili, a titolo sperimentale in campo giovanile, dato che ai livelli agonistici più alti la Fide (e le stesse giocatrici professioniste) non sembrano intenzionate a muoversi in questa direzione. L’esperimento potrebbe portare, nell’arco di una decina d’anni, a un significativo aumento della partecipazione, o paradossalmente a una riduzione numerica delle giocatrici agoniste, ma con risultati di più alto livello, come conseguenza fisiologica e culturale della liberazione dalla “riserva indiana” dei tornei a loro riservati. Perché se è vero che da sempre una donna può scegliere se iscriversi ai tornei femminili o a quelli “assoluti”, è ancor più vero che in molti casi la decisione è presa, o quantomeno indotta, da altri.
Intanto registriamo la grave denuncia lanciata recentemente da Susan Polgar: l’ex campionessa del mondo femminile ha scritto che quando era giovane veniva “costantemente molestata e aggredita fisicamente dagli scacchisti maschi” e che ancora oggi sono forti il sessismo e la discriminazione negli scacchi.
Ultimissime – Il ventunenne Lorenzo Lodici ha completato il suo percorso verso il titolo di grande maestro grazie alla terza norma realizzata nel Master del Campionato italiano squadre, dove ha giocato sulla prima scacchiera dell’Arrocco Club di Roma. Lodici è il ventunesimo italiano nella storia a conseguire il massimo titolo, preceduto, solo quaranta giorni prima al festival di Spilimbergo, dal diciannovenne Francesco Sonis. Dei campionati a squadre, che si sono conclusi il 26 settembre a Montesilvano, tratteremo nel prossimo numero, anticipiamo solo che nel Master la squadra Obiettivo Risarcimento Padova ha conquistato il suo undicesimo scudetto, mentre il Fischer Chieti si è aggiudicato per l’ottava volta il titolo italiano femminile.
Il sommario del numero di ottobre in formato RTF