di Roberto Messa
(editoriale TCS febbraio 2020)
Entro la fine del 2020 la Federazione Scacchistica Italiana dovrà eleggere un nuovo Presidente e un nuovo Consiglio Federale. Luigi Maggi, attuale presidente del Comitato Regionale Lazio della FSI, il 19 gennaio ha reso pubblica la sua candidatura, con queste parole: “Imposterò il mio programma sul Merito, lo Sviluppo e la Trasparenza e per la sua realizzazione utilizzerò tutta la mia esperienza professionale e le capacità di dirigente sportivo che conosce bene la Federazione e gli Organi di governo dello sport. Vorrei essere considerato una persona non divisiva ma attenta alle esigenze di tutti.” L’annuncio è stato accolto positivamente da più parti, anche perché è un elemento di chiarezza che stoppa sul nascere le voci e le manovre di corridoio. È anche uno sprone per eventuali contendenti a mettersi al lavoro, a individuare un candidato all’altezza della situazione. Molto probabilmente la candidatura di Maggi, dirigente di grande esperienza e conoscenza sia della Federazione che del Comitato Olimpico Nazionale, otterrà l’appoggio dei cosiddetti “grandi elettori”, ovvero dei dirigenti che tradizionalmente esprimono o indirizzano il voto di molti affiliati. Parallelamente è probabile che si formi una lista coesa di candidati consiglieri, sulla quale convergerà la stessa ampia maggioranza. Salvo sorprese, perché questa volta potrebbe emergere anche un candidato alternativo, espresso da quelli voci, oggi minoritarie, che auspicano un rinnovamento forte e criticano la mancanza di iniziativa e di comunicazione, l’incapacità della Federazione di produrre partnership con sponsor rilevanti, i meccanismi di assegnazione della manifestazioni istituzionali più appetibili… Tutto questo dopo che Gianpietro Pagnoncelli, presidente della FSI dal 2005, ha annunciato che non si ricandiderà (sicuramente verrà acclamato “presidente onorario”).
Di norma le elezioni nazionali vengono convocate in autunno. Questa volta sarebbe forse auspicabile anticiparle di alcuni mesi (considerando che, anche a causa dei gravosi impegni famigliari del presidente Pagnoncelli, l’attività della Federazione sembra da tempo ridotta all’ordinaria amministrazione) ma è un’ipotesi che si scontra con la necessità di celebrare in anticipo le elezioni regionali, il che sembra difficilmente praticabile. Il Presidente e il Consiglio resteranno in carica per il successivo quadriennio olimpico, come nelle altre federazioni sportive o associate al CONI, qual è la FSI dal 1988.
I complimenti di questo mese li assegniamo in parti uguali a Fabiano Caruana, per la strepitosa vittoria del torneo di Wijk aan Zee, e a Magnus Carlsen, che nella stessa gara si è dovuto accontentare del secondo posto, ma ha stabilito un nuovo record storico di imbattibilità: nelle ultime 120 partite a cadenza classica il campione del mondo ne ha vinte 39 e pattate 81.
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