Zurigo: re Magnus non fallisce, Fab Fab ottimo secondo

Buona la prima per Magnus Carlsen. Il norvegese ha vinto l’edizione 2014 della Chess Challenge di Zurigo (Svizzera), disputata dal 29 gennaio al 4 febbraio, suo esordio assoluto in un torneo ufficiale in qualità di campione del mondo. La competizione, manco a dirlo, ha anche permesso a Magnus di scrivere un nuovo capitolo nel suo curriculum di imprese storiche: si è trattato infatti dell’evento agonistico più forte di sempre, avendo raggiunto una inedita media Elo di 2801 (XXIII categoria Fide). Non sorprende, pertanto, che a vincerlo sia stato il giocatore più forte di sempre (in termini di rating, quanto meno).
A Zurigo Carlsen si è trovato nuovamente di fronte l’indiano Vishy Anand, a cui a Chennai ha sottratto la corona dopo cinque anni di regno. Oltre ai due protagonisti dell’ultimo match mondiale, ai nastri di partenza erano presenti anche Levon Aronian, fresco della vittoria al Tata Steel, Boris Gelfand, Hikaru Nakamura e Fabiano Caruana.
La stella norvegese ha senza dubbio brillato, vincendo la competizione con 10 punti – dati dalla somma dei punteggi totalizzati nel torneo a cadenza classica e in quello rapid, disputato oggi -, seguito dal nostro Fabiano Caruana, secondo ex aequo con Levon Aronian a quota 9.
Ma facciamo un passo indietro. La Challenge è iniziata con un blitz, giocato il 29, che è servito per assegnare i numeri di sorteggio ed è stato vinto da Carlsen con 3 su 5, stesso punteggio di Aronian, penalizzato dallo spareggio tecnico. Caruana, unico in grado di battere il nuovo campione del mondo con il Nero, si è piazzato nel gruppo a 2,5 preceduto da Nakamura e seguito da Anand. Gelfand ha chiuso la classifica a quota 1,5.
I veri giochi, però, sono iniziati il 30 gennaio, quando ha preso il via il torneo a cadenza classica: per il punteggio si è utilizzato il vecchio sistema calcistico, per cui la vittoria valeva 2 punti e il pareggio 1. Carlsen e Aronian, favoriti della vigilia, hanno iniziato la gara con una vittoria e, nel corso del torneo, la stella norvegese ha spartito il punto solo con lo stesso Aronian e con Anand. Decisivo è stato il quinto e ultimo turno, dove con una patta contro l’ex campione del mondo Carlsen si è aggiudicato la vittoria in solitaria con 8 punti su 10 grazie alla sconfitta subita da Aronian (secondo a 6) per mano di Fab Fab, che si è così piazzato terzo a 5. L’azzurro, reduce da una prova a Wijk aan Zee caratterizzata da alti e bassi, non è quindi riuscito a difendere il titolo conquistato lo scorso anno, ma si è riscattato vincendo il rapid giocato oggi con 4 punti su 5. Fabiano ha sconfitto alcune delle sue bestie nere a partire da Hikaru Nakamura, messo ko al primo turno con il Bianco. Dopo il pareggio con Gelfand, Fab Fab ha portato a casa la vittoria con i due protagonisti di Chennai (prima Anand e poi Carlsen), prima di dividere il punto con Aronian. Con la vittoria del torneo rapid Fabiano ha raggiunto l’armeno sul secondo gradino del podio nella classifica generale, superandolo per spareggio tecnico. L’azzurro può essere soddisfatto della sua performance di Zurigo, che l’ha visto due volte vincente contro Magnus Carlsen – nel blitz e nel rapid -, senza dimenticare la vittoria al quinto turno del torneo classic contro il numero due al mondo Levon Aronian.
Degli altri partecipanti, si sta forse ancora mangiando le mani Hikaru Nakamura, che al terzo turno del torneo classico ha lasciato che Carlsen ribaltasse una posizione persa in una vittoria. Il numero uno statunitense si è infine piazzato al 4° posto a quota 7,5. Dietro di lui Anand, che avrà pur portato a casa una sola vittoria, ma ha dimostrato di essere ancora in grado di tener testa a giocatori più quotati con i pareggi ottenuti contro Fabiano e Carlsen, piazzandosi 5° a 5. L’israeliano Boris Gelfand ha invece chiuso la classifica a 4,5.
Il torneo di Zurigo, da tanti atteso come occasione per il ritorno in campo di Carlsen, ha segnato, in realtà, il ritorno di un altro campione, l’azzurro Fabiano Caruana, che ha dimostrato di essere un osso sempre più duro, che di certo non avrebbe sfigurato nell’imminente torneo dei candidati in terra siberiana.