Lettere aperte

di Roberto Messa

(editoriale TCS ottobre 2019)

TCS-1019Il 18 agosto Pier Luigi Basso ha scritto una lettera aperta, nella quale lamenta la mancata convocazione nella squadra che rappresenterà l’Italia ai campionati europei a squadre, a Batumi dal 23 ottobre al 3 novembre.
Arthur Kogan, il grande maestro israeliano capitano della nostra nazionale maschile da circa dieci anni, per l’evento ha convocato Vocaturo, Moroni, Valsecchi, Lodici e Sonis, e alla lettera di Basso ha replicato pubblicamente, rivendicando la sua serenità di giudizio nelle scelte, che evidentemente non tengono conto solo dei punteggi Elo, e ricordando come sotto la sua guida l’Italia si è classificata meglio dei pronostici otto volte su nove ai campionati europei e alle olimpiadi. Basso, attualmente numero due della graduatoria italiana, ha rincarato la dose asserendo che il commissario tecnico prenderebbe le sue decisioni “esclusivamente per motivi personali” e di aver ricevuto, in risposta alle sue contestazioni, “frasi intimidatorie, talmente inaccettabili che ne ho messo a conoscenza la procura federale”.
Il 14 settembre è arrivata da parte di Sabino Brunello una bordata ancor più pesante contro il commissario tecnico: una lettera aperta in cui il grande maestro bergamasco, rivolgendosi al presidente e ai consiglieri federali, scrive testualmente: “(…) vi chiedo il licenziamento del CT Kogan. Vi invito a sostituirlo con una persona di comprovata serietà, che abbia l’autorità morale per svolgere il lavoro di CT con credibilità e secondo criteri di merito.” Anche questa lettera, come la precedente, è pubblicata integralmente nel nostro sito web (http://www.messaggeroscacchi.it/?p=6521).
La polemica ha diviso in due gli scacchisti che hanno espresso le loro opinioni nei social: da una parte chi chiede l’applicazione delle sanzioni previste dal regolamento federale per gli atleti della nazionale che vengono meno alle norme di comportamento, dall’altra chi sostiene il coraggio di Basso e Brunello nell’esternare – rischiando consapevolmente un anno di squalifica – una situazione che coinvolgerebbe anche altri GM papabili per la nazionale. Sicuramente il conflitto è deflagrato a un livello anche lessicale che sarebbe stato meglio evitare, anche se Basso e Brunello dichiarano di aver imboccato la via delle lettere aperte solo dopo aver tentato inutilmente le vie più discrete del confronto diretto con il CT e di aver segnalato da tempo i loro problemi alla Fsi, la quale a questo punto dovrà pronunciarsi.
Insomma una brutta faccenda. E delicata. Può anche darsi che Brunello e Basso subiscano qualche sanzione disciplinare e che al tempo stesso la federazione cominci a pensare alla nomina di un nuovo commissario, in vista delle olimpiadi scacchistiche del 2020. Sono due questioni che viaggiano su piani diversi e che coinvolgono organi ben distinti della Fsi.
Il sommario del numero di ottobre in formato RTF