Reggio Emilia (7): commento e foto

Quattro pareggi, per lo più combattuti, e un’unica vittoria, quella di Zoltan Almasi, che si riporta così solitario in vetta alla classifica. Questo il bilancio del 7° turno del torneo di Capodanno.
Il giocatore ungherese, opposto a Eltaj Safarli, si è visto lentamente spianare la strada verso il successo dal suo stesso avversario: mosse superficiali quali 19…Ad4 (meglio 19…Ce7), 22…Ab5 (invece di 22…Rg7 e poi Ce7) e 29…Ad8 (perché non 29…Ce7 ?) hanno man mano avvantaggiato Almasi, che ha finito con guadagnare due pedoni e ha reso vano, con una condotta efficace, l’apparente (ma insufficiente) controgioco dell’azerbagiano in finale.
L’altro (ormai ex) battistrada, lo statunitense Gata Kamsky, è stato costretto al pari dal russo Konstantin Landa, che pur perdendo (per poche mosse) un pedone in finale, grazie agli Alfieri di colore contrario in realtà non ha mai rischiato nulla. Nella posizione finale il gioco è talmente equilibrato da rendere inevitabile la spartizione del punto.
Sui binari dell’equilibrio, fino all’ultimo, anche la sfida tra Fabiano Caruana e Baadur Jobava. In finale l’azzurrino ha provato a forzare (rischiando) e, a un certo punto, anche il georgiano ha voluto giocare con il fuoco, sacrificando un pedone. Fab Fab, però, a quel punto ha giustamente deciso di non voler correre altri rischi e, prima del controllo del tempo, ha restituito il pedone e proposto patta in posizione del tutto equilibrata.
La spartizione del punto, dopo una ripetizione di mosse già alla 22^, è stata sancita anche nel derby azzurro di giornata, quello fra Michele Godena e Sabino Brunello. Volendo continuare a giocare il GM trevigiano avrebbe dovuto giocare, anzichè 21.Af3, l’alternativa 21.Ad3 (e se 21…Ce5 allora 22.Ac2), ma difficilmente avrebbe comunque ottenuto un risultato diverso dal pareggio. Conservare energie in vista dello sprint finale, anzichè forzare inutilmente, è stata quindi la saggia scelta di Michelone. Brunello, dal canto suo, è salito a quota 2, a sola mezza lunghezza da colui che, al 1° turno, lo sconfisse quasi accidentalmente, ovvero Safarli, in caduta libera (tre ko di fila per lui).
Nell’unica altra sfida di giornata Daniele Vocaturo ha sprecato una ghiottissima occasione, contro Viktor Bologan, di ottenere la sua seconda vittoria, sciupando in finale una posizione nettamente superiore. Il moldavo si è scagliato all’attacco (pretenzioso) sacrificando pure un pedone, ma, quando per lui è venuto il momento di giocare con cautela e precisione per rimediare almeno una patta, ha commesso varie imprecisioni. Il neo-GM romano, a sua volta, ha mancato più volte la possibilità di rendere la vita davvero dura al suo avversario: l’ultima chance l’ha persa alla 39^ mossa, quando si è inerpicato lungo sentieri tortuosi anzichè giocare semplicemente 39. Txg5 fxg5 40. Tg4 Rf6 41. Tg3: la vittoria non sarebbe stata ancora a portata di mano, ma, con il controllo del tempo alle spalle, Daniele avrebbe probabilmente trovato il piano giusto per tentare di incamerare il punto intero. L’errore grazie al quale il Nero non ha poi più avuto problemi, però, è stato 43.c4, quando invece 43.Te2 con l’idea g3-g4 gli avrebbe posto ancora qualche grattacapo. Andando avanti, in realtà, Vocaturo è addirittura finito in una posizione in cui solo il Bianco rischiava di perdere, soprattutto dopo 50.c4? seguita da 51.Rg2?, ma una sconfitta, per lui, sarebbe stata davvero troppo immeritata.
Di seguito una selezione di immagini del 7° turno scattate da Giorgio Gozzi.

Almasi contro Safarli. L'azerbagiano sembra disperarsi della posizione

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Landa e Kamsky analizzano a fine partita

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Caruana contro Jobava: patta combattuta dopo 39 mosse

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Vocaturo contro Bologan: per il romano un'occasione sciupata

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Derby azzurro senza spargimento di sangue: Godena e Brunello

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