Rivoluzione in rete

del maestro internazionale Roberto Messa

(editoriale di Torre & Cavallo Scacco! - novembre 2001)


Il torneo Fide in Internet che ha qualificato otto giocatori per il prossimo campionato del mondo "reale" ha aperto ufficialmente una nuova era per il gioco degli scacchi. Come in ogni rivoluzione che si rispetti, l'inizio è stato a dir poco tumultuoso.
Cercherò di mettere a fuoco alcuni punti, sforzandomi di evitare giudizi sommari. Innanzitutto la partecipazione, 247 giocatori fra i quali non molti titolati, è stata molto bassa, pur trattandosi della prima volta.
Le regole relative alla squalifica dei giocatori "elettronicamente dopati" e alla ripetizione delle partite inficiate da problemi tecnici avrebbero richiesto una lunga sperimentazione preventiva. Lo stesso dicasi per il software impiegato per la gestione del torneo. Date queste premesse, è logico che i giocatori squalificati reclamino ora la propria innocenza, ricordando che non ci sono prove a loro carico, se non il dato statistico che una certa percentuale delle mosse da loro giocate risultino identiche a quelle che, nelle stesse posizioni, sarebbero state scelte dai migliori programmi scacchistici in commercio. E poiché questo è l'ostacolo principale a una sana crescita delle competizioni scacchistiche via Internet, vale la pena di riportare l'opinione di un noto produttore di software scacchistici, il quale ha affermato che l'impiego di qualsiasi programma andrebbe semplicemente consentito, poiché è noto che i giocatori più forti fanno un uso migliore delle analisi fornite dal computer. In questo modo la meritocrazia verrebbe forse salvaguardata, ma chi volesse giocare con la sua testa resterebbe irrimediabilmente escluso!
Riguardo agli otto qualificati, sarà interessante vedere cosa faranno all'imminente campionato mondiale di Mosca, ricordando peraltro che la loro qualificazione è avvenuta in un torneo a cadenza semilampo. La qual cosa meriterebbe di per sé un altro approfondimento critico.

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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