La pelle dell'Orco

del maestro internazionale Roberto Messa

(editoriale di Torre & Cavallo Scacco! - aprile 2004)


Una flessione di 14 punti Elo e subito un tuo ex-pupillo vuole mandarti in pensione. Ma il proverbio insegna che non è prudente vendere la pelle dell'orso prima di averlo catturato, a maggior ragione se la belva è Kasparov e da tutti è ancora soprannominata "l'Orco di Baku" anche se da quindici anni ha lasciato la capitale del natio Azerbajgian per trasferirsi nella più comoda Mosca. La voglia di dichiarare conclusa l'era Kasparov aveva cominciato a manifestarsi in gennaio a Wijk aan Zee: nell'eccitazione della vittoria, Anand aveva abbandonato il suo tradizionale "profilo basso" per autoproclamarsi "miglior giocatore attivo del pianeta". Il copione si è quasi ripetuto alla conclusione del torneo di Linares: Kramnik, campione del mondo delle patte in 20 mosse, non ha esitato a dichiarare che Garry oggi gli fa meno paura di Vishy e Peter e che basterebbe una maggiore partecipazione di Kasparov ai tornei omologati per far scivolare l'attuale numero uno di alcune posizioni in graduatoria. Intanto, a scivolare dal secondo al terzo posto è stato Kramnik stesso, che tra Wijk e Linares ha perso 13 punti e ora è a quota 2764, contro i 2817 di Garry.
Bisogna riconoscere che il gioco di Kasparov a Linares è stato tutt'altro che inappuntabile, ma ho il sospetto che dietro il fuoco di fila dei suoi rivali ci sia una buona dose di gelosia per gli ingaggi che l'ex campione del mondo riesce a spuntare ovunque presentandosi come il "numero uno" della graduatoria. Peccato che in certe cose valgono di più la personalità e il carisma che non i punti Elo o i vari titoli mondiali, più o meno decaduti o svalutati. Ed è esponendomi io stesso al rischio di vendere una preda la cui cattura sarà sicura solo il giorno dell'evento che vi passo la notizia dell'anno per i fans italiani di Kasparov: l'Orco è atteso a Bologna intorno al 15 maggio, dove presenterà il secondo volume della sua opera sui campioni del mondo che lo hanno preceduto.
A proposito di pelle, i lettori avranno già notato dalla copertina come anche la rivista abbia deciso di cambiare la sua, abbandonando la veste grafica che ci ha accompagnato per 15 anni e alla quale voglio rendere "l'onore delle armi". Perché a certe cose ci si affeziona, ma viene il momento in cui bisogna avere il coraggio di voltare pagina… Quelle che seguono a me piacciono molto. E a voi?

 



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