Hoogovens graffiti

del maestro internazionale Roberto Messa

(editoriale di Torre & Cavallo Scacco! - marzo 2007)

Sommario

3 Morelia - Anand e Carlsen al comando
di Ian Rogers
5 Interviste - Levon Aronian
di Ian Rogers
6 La Scimitarra
di Tamerlano
9 Wijk aan Zee - Nubi nere sul torneo Corus
di Ian Rogers
16 Il mio ricordo di David Bronstein
di Giuseppe Arabito
18 Due partite di Bronstein
di Yuri Garrett
22 L'attacco alla baionetta nell'Indiana di Re
di Jacob Aagaard
25 Interviste - Shakhriyar Mamedyarov
di Diego Sartorio
30 Gibilterra - Akopian vince il Gibtelecom Masters
di Ian Rogers
35 Reggio Emilia - Commenta Pierluigi Passerotti
38 Riva del Garda - Vince Luciani su Di Caro
di Valerio Luciani
39 Un test per tutti
40 Teoria - I Finali fondamentali, 12ª puntata
di Alvise Zichichi
42 Pescara - Dall'insegnamento al posto di lavoro
di Pierluigi Passerotti
43 Apertura e mediogioco - Avanzata di Cavalleria
di Paolo Ragni
47 Studi - La fortezza che patta
di Marco Campioli
49 Software Libero, l'esperienza di Verona
di Francisco Yepes Barrera
52 Novità software - Capire le Aperture
di Ivo Fasiori
53 Calendario


C'era una volta un importante torneo internazionale, le dune e la spiaggia del Mare del Nord da una parte, le ciminiere della fonderia dall'altra. Ogni scacchista dei Paesi Bassi, dilettante o gran maestro, si prenotava con largo anticipo per misurarsi in uno dei tanti tornei, adatti ad ogni categoria. La leggenda mosse i primi passi a Beverwjik nel 1938, tenne duro negli anni della guerra, saltando solo l'edizione del 1945. Si aprì al mondo nel dopoguerra, quando i giocatori stranieri venivano ospitati nelle case dei lavoratori siderurgici e la locale zuppa di piselli divenne il simbolo del torneo e dell'accoglienza. Leggenda vuole che in quelle case, l'inverno fuori, gli scacchi e la zuppa di piselli dentro, sbocciò pure qualche grande amore tra le figlie dei tulipani e i tenebrosi maestri stranieri. Nel 1968 il torneo traslocò nella vicina Wijk aan Zee, con armi, bagagli, zuppa ed altiforni. Tutti i campioni - eccetto Fischer, chissà perché - giocarono e vinsero. Le dune da una parte, i pennacchi delle ciminiere dall'altra. Come doveva essere romantico, naïf, povero e bello lo scacchismo di una volta!
Dopo la favola, veniamo ai tornei globalizzati, informatizzati e vitaminizzati di questo primo scorcio del 2007: Radjabov ha aperto la stagione della caccia al Corus di Wijk aan Zee, appunto, dove ha tenuto la testa della classifica per quasi tutta la gara. Ora è la volta di Magnus Carlsen, che ha dominato il girone messicano del supertorneo di Morelia & Linares. Tra i "vecchi" piccioni finiti nel carniere del sedicenne norvegese troviamo il numero uno della graduatoria mondiale Veselin Topalov, che ha abbandonato in posizione pari, sfinito da una lunga caccia al suo Re. Magnus, candidamente crudele, subito dopo gli ha mostrato la continuazione giusta.
Non può mancare, infine, un cenno ai Campionati italiani a squadre 2007, che hanno preso il via in febbraio con circa 360 squadre dalla serie A1 alla serie C. È una manifestazione che coinvolge alcune migliaia di giocatori e ha il pregio di interessare tutte le componenti dello scacchismo nazionale: dai circoli dopolavoristici ai club che ingaggiano professionisti internazionali nella speranza di conquistare il titolo, dalle grandi realtà metropolitane alle province scacchisticamente meno sviluppate. La finale del Master si svolgerà dal 20 al 22 aprile a Palermo, un giusto riconoscimento per una città che vanta ben due squadre nella massima categoria.

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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