Un gioco per crescere

del maestro internazionale Roberto Messa

(editoriale di Torre & Cavallo Scacco! - marzo 2009)

Sommario

3 Wijk aan Zee - Karjakin vince la 71ª edizione
di Ian Rogers
10 Wijk aan Zee - Campus Corus
di Yuri Garrett
11 Wijk aan Zee - Commenta Fabiano Caruana
15 Intervista - Gata Kamsky
di Janis Nisii
19 Commenta Fabio Bruno
22 Vigevano - En plein di Axel Rombaldoni
di Roberto Messa con partita commentata da Dario Pedini
24 Teoria - Un buon sistema contro l’Inglese
di Pierluigi Passerotti e David Isonzo
29 Regole & Regolamenti - I sistemi di abbinamento
di Francesco De Sio
32 Test per principianti e test per tutti
34 Didattica - Dalla Tattica alla Strategia
di Pierluigi Passerotti
36 Studi - Promozione reciproca a eco
di Marco Campioli
37 Storia - Match postali tra club anteriori al 1800
di Carlo Alberto Pagni e Ivo Fasiori
42 Leon - Bareev vince l’Open rapid
di Alfonso Romero con partite commentate da Artur Jussupow
48 A te la mossa!
di Zenon Franco
51
Calendario

Gli scacchi: un gioco per crescere è stato il tema di un convegno internazionale che si è svolto a Torino alla fine di febbraio e di cui tratteremo compiutamente nel prossimo numero. All’evento hanno partecipato delegati di vari Paesi, dagli Stati Uniti alla Russia, dalla Cina all’Egitto, e almeno un centinaio di istruttori che in tutte le regioni d’Italia portano gli scacchi nelle scuole con passione e fantasia. La questione non interessa solo alle federazioni scacchistiche, che vogliono entrare nelle scuole per diffondere il gioco ed eventualmente reclutare giovani agonisti, ma anche a pedagogisti, psicologi e studiosi di neuroscienze. Gli studi sullo sviluppo delle capacità logiche e cognitive mediante la pratica scacchistica sono generalmente concordi nel riconoscere al nostro gioco effetti quasi prodigiosi nello sviluppo della mente. Anche in Italia le numerose esperienze maturate negli ultimi venti anni testimoniano grande soddisfazione da parte degli insegnanti, che dopo l’introduzione degli scacchi misurano sensibili progressi nel rendimento scolastico generale, anche da parte degli allievi più difficili o socialmente svantaggiati. Alcuni, all’interno dell’ambiente scacchistico, invitano a moderare gli entusiasmi e a tenere in considerazione i rischi di individualismo e di eccessi competitivi a cui la passione per gli scacchi può indurre.
La mia modesta opinione è che gli scacchi aiutino, ancor più che a sviluppare determinate facoltà della mente, a rafforzare la personalità sul fronte della capacità di resistere alle difficoltà, di reagire alle sconfitte, di perseverare anche quando la situazione appare critica… esattamente le doti di cui tutti al mondo hanno bisogno in questo momento storico!

Sabino Brunello e Daniele Vocaturo non sono gli unici giovani italiani candidati al titolo di grande maestro, ma negli ultimi mesi sono i due che hanno ottenuto più norme e incrementato il loro punteggio Elo. Anche Dvirnyy e i fratelli Rombaldoni hanno le potenzialità per ambire al massimo titolo, mentre altri ancora più giovani stanno venendo alla ribalta, ma questo mese i nostri complimenti sono per Sabino Brunello, che al Festival dei Giochi di Cannes ha conquistato la sua seconda norma con una performance di quasi 2600 punti.

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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