Ed è festival!

del maestro internazionale Roberto Messa

(editoriale di Torre & Cavallo Scacco! - giugno 2007)

Sommario

3 Sofia - Topalov vince sul filo di lana
di Ian Rogers
11 Sofia - Un italiano contro Topalov
di Alex Brunetti
12 Mitropa Cup - Italia seconda dietro alla Francia
di Dario Mione
15 Lugano - Godena nel gruppo di vetta
16 Gausdal - Carlsen vince senza computer
di Ian Rogers
17 Monopoli - Giochi Sportivi Studenteschi
di Pierluigi Passerotti
19 Lettere - Qualcosa da cambiare nel Master?
di Claudio Negrini
20 Positano - Bruno stravince la 4ª edizione
di Sinisa Joksic e Fabio Bruno
23 A te la mossa!
di Zenon Franco
26 Un test per tutti
27 I campionati mondiali - 77ª parte
di Pierluigi Passerotti
31 Palermo CIS - Commenta Michelangelo Scalcione
33 Palermo CIS - Commenta Francesco Bentivegna
35 Ponte delle Arche - Campionato italiano seniores
di Antonio Rosino
38 Teoria - Finali di più pedoni, 15ª puntata
di Alvise Zichichi
40 Studi - Zinovi Birnov, grande compositore russo
di Marco Campioli
42 Livello medio - Il lato oscuro dei pedoni
di Paolo Ragni
45 Scacchi e letteratura - “La Difesa” di Nabokov
di Mariagrazia Di Gaetano
48 Regole & Regolamenti
di Francesco de Sio
50 L’insegnamento degli scacchi in Cina
di Ian Rogers

53 Calendario


Si avvicina l’estate, ma le danze si sono già aperte con i festival primaverili. Anche quest’anno la stagione si annuncia ricca di appuntamenti, tra maggio e settembre possiamo contare almeno trenta eventi, dalle più rinomate località dell’arco alpino alle isole.
Per molti di noi i grandi festival estivi rappresentano il luogo dei ricordi, degli incontri e degli scontri, delle amicizie, delle esaltazioni e delle delusioni agonistiche. Per chi non ha avuto maestri o è nato prima che venissero inventati i tornei scolastici e giovanili, i festival sono stati la prima ribalta, il primo contatto con gli scacchi e gli scacchisti veri. Ma sono stati anche la palestra che ha formato molti organizzatori, dirigenti federali ed arbitri italiani. Non solo per questo sono, insieme ai circoli che operano sul territorio e allo scacchismo giovanile, una colonna portante di tutto il sistema.
La formula delle tre esse: scacchi, sole e mare o monti (cioè, la formula inglese, ci siamo capiti) funziona ancora e guai se smettesse di funzionare. Distribuisce punti Elo, promozioni di categoria e perfino norme internazionali, è occasione di guadagno per i professionisti, di cospicui introiti per la federazione attraverso il tesseramento e l’omologazione, di commercio scacchistico per gli editori e affini. Mentre tutti invocano non meglio identificate (non voglio dire “immotivate”) sponsorizzazioni, la domanda e l’offerta di turismo scacchistico qui continua a incontrarsi su basi concrete. Quando una piccola massa di giocatori dilettanti, spesso con famiglia al seguito, invade una località e riempie gli alberghi, si genera quel valore che permette di far arrivare i grandi maestri e tutta la compagnia di giro che crea quella singolare atmosfera, cosmopolita e famigliare al tempo stesso.
Si è detto e ripetuto che gli organizzatori dei festival non devono essere insensibili alle istanze dei giocatori professionisti, che assicurano lustro e livello tecnico ai tornei, ma non di meno devono essere attenti alla “soddisfazione del cliente” – lo scacchista turista che paga il soggiorno e la tassa di iscrizione. Può essere il giovane esordiente accompagnato dai genitori, il maestro straniero o il pensionato di categoria nazionale, in ogni caso gradisce buoni alberghi e convenzioni realmente favorevoli, sala di gioco confortevole e materiali di qualità, iniziative collaterali e tutto quello che può trasformare un festival in un’indimenticabile “festa degli scacchi”.
 

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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