Rogers' Report

n° 46, 30 giugno 2005

SCACCHI E DOPING: FLOP NEGLI USA PER IL "BRAINSPEED" 
del Grande Maestro Ian Rogers

La Federazione Scacchistica degli Stati Uniti ha più volte fatto sentire la propria voce in opposizione ai test antidoping negli scacchi, ma la loro ultima mossa ­ il patrocinio di un match di esibizione con possibile impiego di droghe ­ ha colto tutti di sorpresa. Il match avrebbe dovuto svolgersi durante uno dei più grandi tornei della Uscf (la federazione scacchistica statunitense), il National Open che si tiene ogni anno in giugno a Las Vegas. Il torneo aveva già attirato un'attenzione considerevole grazie alla "riunione" delle Polgar ­ la prima esibizione delle tre sorelle dopo quasi dieci anni ­ e la Uscf aveva deciso di aggiungere un'ulteriore emozione annunciando il "brainSpeed Human Chess Challenge". Il match di esibizione al Riviera Hotel avrebbe dovuto essere la tradizionale partita con pezzi viventi tra due grandi maestri, finalizzata alla promozione del "brainSpeed", un nuovo integratore a base di erbe che vanta qualità come l'aumento della concentrazione e della memoria.
Non è chiaro se ai grandi maestri fosse stato richiesto di assumere il brainSpeed prima della partita, ma ai pezzi viventi era stato assegnato il compito secondario di distribuire al pubblico del materiale informativo sul brainSpeed. In ogni caso, dopo pochi giorni dall'annuncio, la Uscf è stata costretta a cancellare il match, a causa delle forti critiche di istigazione all'uso di sostanze dopanti. Senza considerare che Natrol, la casa produttrice del "brainSpeed", recentemente è stata multata (nientemeno che 250.000 dollari) per aver pubblicizzato altre proprietà intollerabili per un altro dei suoi prodotti.
Con il match cancellato, i rappresentanti del "brainSpeed" si sono dovuti limitare a una dimostrazione del loro prodotto al National Open che non ha generato alcuna pubblicità al di fuori del torneo. L'affare probabilmente spingerà sia l'Uscf che la Natrol a ripensare le rispettive strategie di marketing, ma potrebbe anche essere che il "brainSpeed" (che non è ancora in vendita neppure negli Usa) non risulti del tutto inutile, come modesto aiuto per scacchisti disperati.
La nuova droga ­ o più precisamente additivo vegetale ­ agisce sul sistema colinergico e perciò, secondo la Natrol, contribuisce ad "accelerare il tempo di reazione, aumenta la velocità dei processi decisionali e stimola l'acutezza mentale" (la stessa cosa si potrebbe dire della nicotina, un'altra droga che agisce sul sistema colinergico). Natrol afferma inoltre che gli speciali ingredienti contenuti nel brainSpeed possono, con un uso regolare, migliorare le funzioni cognitive, proprietà che sono state rivendicate anche per altri prodotti di origine vegetale, in primo luogo il gingko biloba.
In realtà è probabile che la Natrol non stia cercando di conquistare gli scacchisti, ma guardi piuttosto al mercato degli studenti. Alcuni di loro dovrebbero essere felici di evitare gli effetti collaterali associati all'assunzione di dosi massicce di caffeina o del Ritolin, un farmaco contro i deficit di attenzione (Attention Deficit Disorder). Una "più sicura" 
sostanza a base di erbe, anche se meno efficace nell'immediato, potrebbe risultare più attraente.
I giocatori di scacchi sembrano essere più scettici, benché siano già state sperimentate varie tecniche stravaganti per migliorare le loro prestazioni: da un giocatore diabetico che teneva i suoi livelli di zucchero nel sangue artificialmente alti, a un altro che ipnotizzato si riteneva un grande maestro, dando sorprendentemente del filo da torcere al campione del mondo Mikhail Tal degli ultimi anni.
In Olanda sono stati compiuti degli esperimenti con sostanze considerate illegali in molti paesi, ma non si è riusciti a trovare una droga utile per gli scacchi. Per esempio l'assunzione di LSD pare che porti il giocatore a credere che stia giocando una partita altamente creativa, ma anche a non preoccuparsi quando inevitabilmente finisce col perdere per il tempo.
A prescindere da ogni considerazione etica, uno dei tanti problemi nell'individuare una droga valida per gli scacchi è data dalla varietà di esigenze che si presentano nel gioco. Nelle diverse fasi di una partita al giocatore si richiede: di ricordare i precedenti teorici, di trovare nuove idee creative, di rimanere calmo quando si trova sotto attacco e infine di avere abbastanza adrenalina per giocare sei buone mosse in un minuto quando si avvicina il controllo del tempo!
In ogni caso appare improbabile che la Federazione scacchistica statunitense possa effettivamente promuovere un qualsiasi genere di droga per i giocatori. Una cosa è l'opposizione della Uscf ai piani di controlli antidoping portati avanti dalla Fide, tutt'altra cosa è reclamizzare sostanze che migliorino le prestazioni. La forte reazione provocata dall'iniziativa di Las Vegas ha dimostrato che il pubblico è in grado di operare una distinzione netta fra le due cose.
Fino ad ora i giocatori di alto livello si sono dimostrati liberi dall'ossessione del doping che affligge tanti altri sport, la qual cosa è molto salutare per la nostra disciplina. Tuttavia Garry Kasparov è stato oggetto di voci ­ non supportate da alcuna evidenza ­ a causa della sua straordinaria capacità di concentrazione e aggressività scacchistica. Ora che Kasparov si è ritirato, ci sono speculazioni intorno all'eventualità che il campione russo renda nota la sostanza prodigiosa che lo avrebbe aiutato a dominare la scena scacchistica per un ventennio. Ma la cosa più probabile è che, quando i segreti di Kasparov saranno svelati, non salti fuori nient'altro che un regime composto da molte ore di ginnastica e ancor più di studio alla scacchiera. Buona salute e una profonda conoscenza della materia è la ricetta che potrebbe applicarsi altrettanto bene per gli studenti!

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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