Sacrifici di qualità

del maestro internazionale Roberto Messa

(editoriale di Torre & Cavallo Scacco! - marzo 2008)

Sommario

3 Wijk aan Zee - 70º Torneo Corus
di Ian Rogers
13 Wijk aan Zee - La Russa di Kramnik
di Ian Rogers
14 Wijk aan Zee - Commenta Fabiano Caruana
19 Interviste - Ni Hua e Harikrishna
di Yuri Garrett
25 A te la mossa!
di Zenon Franco
30 Verona - Commenta Sabino Brunello
32 In memoria di Bobby Fischer
di Pierluigi Passerotti
36 Test per tutti - le combinazioni di Fischer
38 La partita regina 2007 è di Godena
di Dario Mione
41 Padova - 10º open internazionale
di Pierluigi Passerotti
42 Padova - Commenta Vladimir Okhotnik
44 Studi di soli Pedoni
di Marco Campioli
46 Regole e Regolamenti - Come diventare GM
di Francesco De Sio
47 Verona - Commenta Pierluigi Piscopo
49 Teoria - I finali di Torre, 23ª puntata
di Alvise Zichichi
51 Kasparov in TV, ospite di Chetempochefa
di Roberto Messa
52 Calendario
52 Novità Software - Corso per ragazzi su CDrom
di Ivo Fasiori

55 Intervista a Marco Codenotti
di Roberto Messa

I tornei di scacchi per fortuna non assomigliano più alle fumose sale biliardo in cui si svolgevano trent’anni fa, ma a volte si ha l’impressione che i comportamenti di giocatori, organizzatori e operatori tutti debbano tendere verso qualcosa di meglio. Il nostro è fondamentalmente un ambiente sano e a differenza di altre discipline non abbiamo problemi di doping, ma ci sono sport che offrono ai ragazzi e alle ragazze – e ai loro genitori – un’immagine migliore di quella che a volte sappiamo offrire noi scacchisti. Se vogliamo essere veramente competitivi sulla piazza delle attività ludico-sportive, dovremmo forse riconoscere la necessità di qualche sacrificio per produrre risultati di alta qualità. La presenza di molti giovanissimi e di un maggior numero di donne, ancora troppo poche, incoraggia di per sé il classico giocatore maschio adulto a “lavarsi di più” ma l’adrenalina scatenata dall’agonismo, in mancanza di uno sfogo come avviene negli sport fisici, produce sempre i suoi effetti… Venendo a cose più serie, dovremmo cominciare a denunciare apertamente i risultati combinati, di cui tutti parlano e sparlano, ma che sono tollerati, vuoi perché “non si possono dimostrare” vuoi perché non ce la sentiamo di mettere al bando dai nostri festival certe “simpatiche canaglie” che “di scacchi devono pur vivere” secondo una rappresentazione romantica, ma vetusta, del maestro di scacchi bohémien.
Anche ai più alti livelli mondiali c’è un “sacrificio di qualità” che secondo me diventa ogni giorno più necessario per il riposizionamento degli scacchi nei media. Ne abbiamo parlato più volte: è il problema delle patte d’accordo. Finché il regolamento consente l’offerta di patta anche dopo poche mosse d’apertura, non c’è nulla da eccepire se due concorrenti per il primo posto in un supertorneo si spartiscono il punto, pensando a mantenere la loro classifica anziché alle migliaia di persone che da ogni angolo del pianeta si sono tenute un pomeriggio libero per seguire la partita in diretta. Con la regola di Sofia (o una delle sue possibili varianti) l’agonismo scacchistico diventerebbe sicuramente più impegnativo, ma i primi a beneficiarne sarebbero proprio i professionisti, che in realtà devono tutti i loro introiti al fatto che esiste un vasto pubblico di appassionati che li segue.
Aeroflop - Questo mese non abbiamo da raccontare l’ennesimo successo del quindicenne campione italiano Fabiano Caruana, la cui trasferta all’open Aeroflot di Mosca si è conclusa con la perdita di tutti i punti Elo guadagnati a Wijk aan Zee in gennaio. Il rating provvisorio di Caruana resta comunque intorno ai 2610 punti. Prossima impegno: l’open di Reykjavik.

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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