"Riunificazione? Se ne parlerà dopo il match"

di Dario Mione


Quando, mesi fa, era stato annunciato che il match Kramnik-Leko sarebbe stato ospitato nella piccola cittadina ticinese di Brissago, sponsorizzato dalla multinazionale del tabacco Dannemann, qualcuno aveva storto il naso. Brissago è un Comune di circa duemila abitanti, ben lungi dall'assomigliare a metropoli come Londra o New York, precedenti sedi di match mondiali, e pare arduo comprendere cosa ci azzecchino sigari e sigarette con gli scacchi, visto che il fumo è severamente vietato nelle sale di gioco. Il municipio di Brissago
A dispetto degli scettici, ora che il match è ormai iniziato, si deve dare atto a Brissago di riuscire a far respirare un'aria di grande evento scacchistico forse anche meglio di dispersive metropoli. Girando per il paese è impossibile fare a meno di notare gli striscioni che ovunque annunciano la sfida, o la scacchiera allestita di fronte al municipio, o ancora i gadget a tema esposti nelle vetrine di vari negozi, comprese le farmacie (come se gli scacchi fossero una medicina... bah!). E si deve poi dare atto alla Dannemann, la cui sede di Brissago (in via Leoncavallo, sul lungolago) ospita il match, di avere organizzato il tutto con una cura estrema, che rende onore alla fama di precisione e puntualità degli svizzeri. Fra l'altro, il sito ufficiale della manifestazione (http://www.worldchesschampionship.com) è sempre aggiornato e dà la possibilità di seguire in diretta on line le conferenze stampa al termine di ogni partita, una novità assoluta per una finale di campionato mondiale (se così si vuol definire la sfida).
Puntuale e ben organizzata è stata anche la conferenza stampa di presentazione del match, ospitata nel pomeriggio di venerdì 24 settembre ad Ascona, nell'omonimo Hotel, a pochi chilometri da Brissago. Nell'incontro con la stampa il russo Vladimir Kramnik e il suo sfidante ungherese Peter Leko sono apparsi entrambi fiduciosi nelle rispettive possibilità, carichi al punto giusto e, soprattutto, di buon umore, tanto da non risparmiare battute. Nel promettere un match combattuto, evitando le patte noiose, Joel Lautier e Vladimir Kramnik
Vlad, con un sorriso, ha ammesso: "Certo, penso non mancheranno le patte, ma non credo che ce ne saranno molte di noiose. Ciascuno di noi ha degli assi nella manica e li userà senz'altro. E poi, cosa vuol dire patte noiose?". Leko, sullo stesso tono, ha continuato dicendo di "aver sentito gente che immagina di assistere a ventiquattro patte, dimenticandosi che il match è di sole quattordici partite! Ci saranno senz'altro dei pareggi, ma ci siamo preparati a lungo e ci impegneremo per sconfiggerci l'un l'altro: è per questo che siamo qui". Entrambi i giocatori si sono dichiarati molto soddisfatti della località che ospita l'evento: "C'è però il rischio", ha aggiunto Leko, "in un posto così bello, di dimenticarsi il motivo per cui siamo qui". Quanto a un pronostico sul risultato del match, nessuno dei due superGM ha voluto sbilanciarsi. "Se volete scommettere basta che andiate su Internet!", ha detto Kramnik, il quale, a chi gli ha fatto notare di avere uno score negativo con Leko in partite a cadenza classica, ha risposto: "Questo per me sarà un ulteriore stimolo".
Solo a un interrogativo i due campioni hanno preferito non rispondere: sarà possibile vedere di nuovo il mondo scacchistico unificato dopo il loro match e quello, annunciato, fra Kasparov e Kasimdzhanov? "Al momento sono completamente concentrato su questa sfida", ha tagliato corto Kramnik, "e la questione mi interessa meno dell'1 per cento". Peter Leko e Vladimir Kramnik
Più diplomatico Leko: Anatolij Karpov"Sono disposto a rispondere a questa domanda al termine del match". Una replica che lascia aperto uno spiraglio, dopo le polemiche dei mesi scorsi che hanno portato molti GM di punta a boicottare il campionato Fide, l'ha data il francese Joel Lautier, presidente dell'Associazione scacchisti professionisti, presente in qualità di direttore della sfida: "Penso che rispondere a tale domanda sia più difficile che predirre il risultato di questo match. Ad ogni modo la questione, al momento, è nelle mani della Fide. Se loro sono disposti a lavorare insieme a noi, credo che la situazione si possa risolvere".
All'aperitivo che ha seguito un paio di ore la conferenza stampa c'era, ospite d'onore, l'ex campione del mondo Anatolij Karpov, che si è intrattenuto a lungo a parlare con il presidente della Dannemann Brasile Hans Leusen, principale artefice dell'evento. A chiudere la giornata di formalità, prima della cena di gala conclusiva, è stato un incontro in cui hanno preso la parola, fra gli altri, gli ambasciatori russo e ungherese e il ministro svizzero dello sport, Samuel Schmid, giocatore di scacchi il cui intervento è stato particolarmente applaudito: applicando la terminologia scacchistica all'attuale situazione internazionale, ha concluso dicendo: "Forse sarebbe meglio che i governi del mondo siglassero più patte".

 



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