Kramnik nuovo "re kappa"

del maestro internazionale Roberto Messa


Kramnik ha detronizzato Kasparov, aggiudicandosi con la patta della 15esima partita il match di Londra, per 8 punti e mezzo a 6 e mezzo. Il 25enne russo ha vinto alla Petrosian - ma per il suo stile viene pił spesso paragonato a Capablanca -, collezionando 13 patte, 2 vittorie e nessuna sconfitta.
Kasparov dunque non č pił il numero uno: questa č una novitą a cui non ci conformeremo immediatamente ­ e chissą se e come ci si conformerą l'interessato! ­ dopo un regno durato 15 anni e costellato da innumerevoli successi, ma anche da momenti traumatici per l'ambiente scacchistico internazionale: la scissione del 1993, la creazione di due o tre organizzazioni che avevano come unico scopo la lotta alla Fide e il conseguimento di profitti personali, la sconfitta con Deep Blue del 1996 e la negazione del diritto alla sfida acquisito da Shirov nel 1998, guarda caso proprio contro il nuovo campione.
Dopo aver constatato che un prerequisito per diventare campioni del mondo sia avere un cognome con l'iniziale kappa (Karpov, Kasparov, Kramnik, passando per il meno credibile campione Fide Khalifman) potremo sperare che con Kasparov decaduto l'ambiente scacchistico ritrovi un po' di serenitą? Il giovane astro vorrą e potrą porre fine alla scissione e restituire al titolo un prestigio paragonabile a quello dei bei tempi andati? Se Vladimir riuscirą anche in questa impresa, non meno ardua di quanto non sia un match con Kasparov sulle 16 partite, allora si dimostrerą, sotto l'aspetto politico, un campione pił completo e pił attento alla causa degli scacchi dei suoi ultimi predecessori.
Riguardo allo sconfitto, conoscendone il carattere volitivo, non mi sorprenderą rivederlo un giorno sul trono, ma mi auguro che per ottenere lo scopo voglia affidarsi alle sue sole capacitą scacchistiche, senza pretendere corsie preferenziali tese ad escludere gli altri legittimi pretendenti, che attendono di essere messi alla prova in una gara equa e credibile.

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
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