Consociativismo

del maestro internazionale Roberto Messa

(editoriale di Torre & Cavallo Scacco! - aprile 2000)


Le 23 patte su 30 partite giocate al supertorneo di Linares richiamano alla memoria il peggior consociativismo all'italiana: per conciliare gli interessi di gruppi, gruppuscoli e corporazioni la soluzione è nella spartizione, in questo caso di punti, piazzamenti e montepremi. Perfino Khalifman, che era l'uomo da battere, è stato prontamente arruolato nell'élite degli intoccabili, dove ci sono giocatori come Kasparov e Kramnik che negli ultimi tre anni hanno fatto sempre e solo patta tra di loro. Finché gli organizzatori pagano, si intende!
Con ciò non voglio sminuire i meriti del nostro ragazzo di copertina, il 24enne russo Vladimir Kramnik, invitto da 15 mesi e 79 partite nei tornei "seri". Meglio di Kasparov, che non perde da 50 partite a cadenza regolamentare.
Le notizie più gustose in questo periodo arrivano dal versante della "new economy" scacchistica planetaria. Kasparov è partito - inutile dirlo - in pool position, creando una società in Israele, dotata di cospicui capitali, che lancia iniziative in Internet a getto continuo. Peccato che sia nel primo Grand Prix del KasparovChess.com (vinto da Piket su Kasparov) che in un recente match tra il programma Deep Junior e la campionessa mondiale Xie Jun, alcune partite non siano arrivate alla loro fine naturale, a causa della caducità dei collegamenti, con un divertente strascico di polemiche e contestazioni.
Anche la Fide vuole gettarsi nella rete e propone una miscela esplosiva di finanza on-line (carta di credito a chi supera i 1500 punti Elo!) e dirigismo di stampo ex-sovietico. Per ora ha raccolto solo critiche.
I complimenti di questo mese li riserviamo tutti, per concludere, agli organizzatori di Montecatini che in agosto metteranno in scena, parallelamente al Festival internazionale, un torneo con Shirov, Ivanchuk e altri "top".

 



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