NUMERO 869 (12 aprile 2017)


INDICE

ITALIANI VELOCI: TITOLI RAPID E BLITZ A SABINO BRUNELLO, MORONI RE SEMILAMPO
SAINT LOUIS: PRIMO TITOLO USA PER WESLEY SO, IMBATTUTO DA 67 PARTITE
FIDE: ILYUMZHINOV RESTA PRESIDENTE, MA I POTERI VANNO A MAKROPOULOS
SPOLETO: 61 PAESI IN GARA AI MONDIALI AMATORI, PRIMO IL BIRMANO TAN WIN
DUBAI (EMIRATI): VINCE JONES, INDIANO ESPULSO PER SOSPETTO CHEATING
SKOPJE (MACEDONIA): L'ARMENO TER-SAHAKYAN LA SPUNTA AL FOTOFINISH NELL'OPEN
SHENZEN (CINA): IVANCHUK SI IMPONE 3-1 SU HOU NEL MATCH “RE E REGINA”

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ITALIANI VELOCI: TITOLI RAPID E BLITZ A SABINO BRUNELLO, MORONI RE SEMILAMPO
Un ispirato Sabino Brunello è stato il grande protagonista dei campionati italiani veloci, ospitati quest'anno al centro congressi “Aquae statiellae” di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, dal 7 al 9 aprile. La località piemontese è succeduta dopo sei anni al Pala-J di Fano, location dell'evento dal 2011 al 2016; ma, se l'organizzazione e la sede di gioco hanno ricevuto plausi quasi unanimi, i numeri non li hanno premiati, facendo registrare una rilevante flessione di partecipanti in ogni cadenza, dal rapid 30' al blitz. Forse imputabile, almeno in parte, alla concomitanza con i Mondiali Amatori di Spoleto, dove erano in gara 57 italiani: un evento che era peraltro in calendario da molto prima di quello disputato ad Acqui Terme.
Comunque sia il numero di titolati ai nastri di partenza dei campionati era pressappoco quello delle edizioni precedenti. Onore e applausi dunque a Brunello, a cui lo scorso anno solo uno stellare Francesco Rambaldi era riuscito a rubare la scena. Assente il 18enne GM milanese, impegnato negli studi universitari a Saint Louis (Usa), Sabino ha vinto sia il titolo rapid 30' (come nel 2016) sia quello blitz 3'+2”, venendo relegato al terzo posto nel semilampo 15' solo dallo spareggio tecnico. «Anche nei campionati rapid di quest'anno sono riuscito a essere su tutti e 3 i podi», ha commentato al termine dell'evento il GM bergamasco: «Considerato anche il periodo di poca attività agonistica, sono felice di avere vinto i titoli a 30 minuti e a 3+2. Ho sognato il triplete, ma la stanchezza e la determinazione degli avversari hanno avuto la meglio. Ci sono stati tanti momenti interessanti e ho trovato parecchi spunti per migliorarmi. Sempre avanti!».
Brunello, favorito in tutti e tre i tornei, ha vinto complessivamente 20 partite su 27 e ne ha persa una sola, contro il MI Luca Moroni, che gli ha soffiato il titolo semilampo. Il quasi 17enne brianzolo, oltre a un oro, ha guadagnato anche un bronzo nel blitz, mentre il sempreverde GM trevigiano Michele Godena, doppio bronzo nel 2016, stavolta ha conquistato due medaglie d'argento (nel blitz e nel semilampo 15'). Una medaglia a testa l'hanno conquistata, entrambi nel rapid 30', anche il MI trevigiano Pier Luigi Basso (argento) e il MI torinese Spartaco Sarno (bronzo).
Entrando nei dettagli, nel rapid 30' Brunello si è imposto imbattuto con 6 su 7, superando per spareggio tecnico Basso, battuto nel decisivo scontro diretto del sesto turno; a 5,5 hanno chiuso Sarno e il MF napoletano Ettore Stromboli, mentre otto giocatori si sono fermati a 5: il MI eporediese Folco Castaldo, il MI pesarese Denis Rombaldoni, il MF napoletano Carlo Stromboli, il maestro novarese Vincenzo Montilli, il MF torinese Fabrizio Ranieri, il maestro romano Marco Lantini, il CM milanese Nicolò Pasini e il MI salernitano Antonio Martorelli. La MFf barlettana Alessia Santeramo, 21ª a 4,5, si è aggiudicata il titolo femminile davanti alla trevigiana Sabrina Reginato e alla milanese Deborah Spagnuolo.
Nel blitz Brunello si è imposto solitario e di nuovo imbattuto con 10 punti su 11, staccando di mezza lunghezza Godena e di una e mezza Moroni; quarti a 8 Castaldo, il GM Igor Efimov, ex campione italiano e ora rappresentante del Principato di Monaco, Montilli, il MI pratese Simone De Filomeno, Denis Rombaldoni, il maestro vicentino Alessio Boraso, Basso, il GM serbo Stefan Djuric, il MI milanese Mario Lanzani e il maestro veronese Giuseppe Coratella. Santeramo (28ª a 7) ha vinto anche qui il titolo femminile, stavolta davanti alla modenese Elisa Chiarion; terza Reginato.
Infine nel semilampo, il torneo più affollato con 152 partecipanti, Moroni l'ha spuntata imbattuto con 7 punti su 9, superando tuttavia solo per spareggio tecnico altri otto giocatori: Godena, Brunello, Basso, Efimov, Sarno, Djuric, il MI milanese Ennio Arlandi e Carlo Stromboli; decimi a 6,5 Denis Rombaldoni, Ettore Stromboli, il MF torinese Stefano Yao, Montilli e il MI pordenonese Giulio Borgo. Fra le donne Chiarion (23ª a 6) si è presa la rivincita su Santeramo (argento); terza l'astigiana Sonia Monticone.
L'evento, che aveva un montepremi di 11.500 euro, è stato organizzato dalla Arcoworldchess di Cristina Pernici Rigo.
Sito ufficiale: http://www.soloscacchi.it/
Classifiche finali
Rapid 30': 1°-2° S. Brunello, Basso 6 punti su 7; 3°-4° Sarno, E. Stromboli 5,5; 5°-12° Castaldo, D. Rombaldoni, C. Stromboli, Montilli, Ranieri, Lantini, Pasini, Martorelli 5; ecc.
Blitz: 1° S. Brunello 10 punti su 11; 2° Godena 9,5; 3° Moroni 8,5; 4°-13° Castaldo, Efimov, Montilli, De Filomeno, D. Rombaldoni, Boraso, Basso, Djuric, Lanzani, Coratella 8; 14°-15° G. Iudicello, Borgo 7,5; ecc.
Semilampo 15': 1°-9° Moroni, Godena, S. Brunello, Basso, Efimov, Sarno, Djuric, Arlandi, C. Stromboli 7 punti su 9; 10°-14° D. Rombaldoni, E. Stromboli, Yao, Montilli, Borgo 6,5; ecc.


SAINT LOUIS: PRIMO TITOLO USA PER WESLEY SO, IMBATTUTO DA 67 PARTITE
Dopo aver vinto per la prima volta il Grand Chess Tour nel 2016 e il supertorneo di Wijk aan Zee lo scorso gennaio, per Wesley So è arrivata un'altra “prima volta”. Il superGM di origine filippina, infatti, ha iscritto il suo nome nell'albo d'oro del campionato statunitense, dopo due tentativi andati a vuoto, vincendo il torneo disputato a Saint Louis dal 29 marzo al 10 aprile. Il suo successo, però, non è arrivato senza penare. Dopo essere stato in testa per buona parte del torneo, senza mai riuscire a prendere il largo, alla vigilia dell'ultimo turno Wesley condivideva la vetta a quota 6,5 su 10 con i GM Alexander Onischuk e Varuzhan Akobian. Invece di giocare per vincere, però, all'ultimo turno So ha preferito forzare un rapido pareggio con il GM Daniel Naroditsky; per sua fortuna anche Onischuk pareggiava con il Nero contro Gata Kamsky, mentre Akobian usciva dai giochi perdendo con Hikaru Nakamura. So e Onischuk si sono ritrovati, quindi, a spartire il primo posto con 7 punti su 11, rendendo necessario un match di spareggio alla cadenza di 25 minuti più 5 secondi per mossa, come previsto dal regolamento. So si è imposto per 1,5-0,5, conquistando così il titolo. Avendo concluso il torneo imbattuto, il numero uno statunitense ha esteso la sua striscia di partite senza sconfitte a 67. Se già questo non bastasse, è da ricordare che So ha preso parte quasi unicamente a tornei d'élite, in cui si è sempre piazzato primo, a cominciare dalla Sinquefield Cup 2016, passando per l'oro olimpico, la London Classic e il Tata Steel davanti a Magnus Carlsen.
Meno brillante è stata l'avventura degli altri due big in gara, ovvero Hikaru Nakamura e Fabiano Caruana, campioni Usa rispettivamente nel 2015 e 2016, anche se Naka aveva già messo le mani sul titolo nel 2005, 2009 e 2012. Entrambi sono stati esclusi definitivamente dalla lotta per il titolo al nono turno: qui Nakamura ha perso con Onischuk dopo un brutto errore in posizione promettente, mentre l'ex portacolori azzurro ha subito un ancor più clamoroso ko ad opera di Akobian, sciupando prima una posizione (stra)vinta e commettendo poi una svistaccia in un finale ormai pari, nel quale aveva comunque un pedone di vantaggio. Nakamura si è comunque piazzato terzo alla guida del gruppetto a 6,5 davanti ad Akobian e Fab Fab.
Commozione, nella gara femminile, per la vittoria del titolo da parte della GMf Sabina Foisor che, al suo nono tentativo, è finalmente riuscita a realizzare il sogno a lungo cullato insieme alla madre Cristina-Adela, cinque volte campionessa rumena, scomparsa lo scorso gennaio. «Sono triste ed emozionata al tempo stesso», ha commentato Foisor dopo aver conquistato il titolo in solitaria con 8 punti su 11. Sul podio insieme a lei sono salite anche la MI Nazi Paikidze, campionessa uscente e seconda a 7, e la GM Irina Krush, terza a 6,5.
Risultati: http://chess-results.com/tnr272261.aspx
Classifiche finali
Maschile: 1°-2° So, Onischuk 7 punti su 11; 3°-5° Nakamura, Akobian, Caruana 6,5; 6° Zherebukh 5,5; 7°-9° Kamsky, Shankland, Naroditsky 5; 10° Robson 4,5; 11° Xiong 4; 12° Shabalov 3,5
Femminile: 1ª Foisor 8 punti su 11; 2ª Paikidze 7; 3ª Krush 6,5; 4ª-7ª Sharevich, Zatonskih, Feng, Yu 6; 8ª-9ª Nemcova, Abrahamyan 5,5; 10ª Virkud 4,5; 11ª Yip 4; 12ª Nguyen 1


FIDE: ILYUMZHINOV RESTA PRESIDENTE, MA I POTERI VANNO A MAKROPOULOS
Kirsan Ilyumzhinov rimane presidente della Fide, ma tutti i poteri sono ora nelle mani del vicepresidente, il greco Georgios Makropoulos. È quanto decretato in buona sostanza dalla riunione straordinaria del consiglio presidenziale, che si è tenuta lunedì 10 aprile ad Atene in modo “pacifico”, quanto meno a detta dei partecipanti. Il consiglio si è riunito per discutere un unico argomento, ovvero la posizione dello stesso presidente calmucco, che due settimane fa, proprio ad Atene, aveva dichiarato l'intenzione di dimettersi, salvo poi ritrattare dichiarando di non volerlo fare. Secondo più di un testimone Ilyumzhinov aveva detto per tre volte “mi dimetto” al termine della riunione presidenziale del mese scorso dopo il dibattito riguardante la Agon, la compagnia che organizza gli eventi del ciclo mondiale: sembra, infatti, che i debiti della società siano sempre più ingenti. E pare sia stata proprio la discussione riguardo alla Agon a ingenerare il tumulto delle ultime due settimane.
A un certo punto, all'incontro di lunedì, Ilyumzhinov ha chiesto l'assistenza della sua fidatissima manager amministrativa Polina Tsedenova, chiedendole di tradurre per lui, cosa mai capitata prima, visto che Ilyumzhinov aveva sempre condotto le varie riunioni in inglese. Non è chiaro se si trattasse di una strategia per guadagnare tempo o di un modo per evitare ulteriori fraintendimenti. Dopo tre ore l'assemblea si è sciolta e, mentre gli altri membri si sono riuniti a pranzo per stendere il comunicato stampa, il calmucco è salito su una aereo per fare ritorno a Mosca. Nel comunicato, la Fide ha reso noto che l'assemblea ha confermato all'unanimità la legalità dell'incontro facendo intendere che, secondo lo statuto della Fide, è stato il presidente a renderlo necessario, anche se in realtà Ilyumzhinov, nella sua lettera aperta del 28 marzo, si era detto contrario a tale incontro, mettendo in chiaro di non aver mai dato dimissioni ufficiali. Nel comunicato, la Fide dichiara che, ancora in maniera unanime, l'assemblea ha deciso di riconfermare la decisione del 2015 di «sollevare il presidente da ogni operazione legale, finanziare e imprenditoriale per permettergli di sistemare la situazione con il dipartimento del tesoro statunitense». Nel caso non fosse chiaro quali poteri siano rimasti nelle mani di Ilyumzhinov, il comunicato precisa che ora tutti i poteri sono nella mani del vicepresidente Makropoulos, che può ora rappresentare ufficialmente la Fide e presiedere tutte le riunioni, cosa che peraltro già faceva.
Di questo comunicato, il calmucco non ha visto nessuna bozza perché, mentre i suoi colleghi lo stavano stendendo, lui era a bordo di un aereo. «Anche se avrei motivo per aspettarmi delle scuse», ha dichiarato a chess.com, «ho deciso di sacrificare la mia autostima per il bene degli scacchi e non ho intenzione di creare altri problemi o di creare ulteriori scissioni all'interno della Fide». A Ilyumzhinov, comunque, non sembra importare aver perso ulteriore potere in seno alla federazione: «Ho speso così tanto tempo e denaro nella Fide che più che un presidente mi considero un mecenate».
Sito ufficiale: http://www.fide.com/


SPOLETO: 61 PAESI IN GARA AI MONDIALI AMATORI, PRIMO IL BIRMANO TAN WIN
Per la prima volta da quando è stato re-istituito, nel 1996, l'Italia ha ospitato il campionato mondiale riservato agli Amatori, ovvero, nella moderna accezione, i giocatori con rating inferiore a 2300. Due edizioni isolate, in effetti, erano state disputate anche nel 1924 e nel 1928, ma senza seguito; e, udite udite, nel 1924 al terzo posto si era classificato un certo Edgar Colle, maestro belga che ha dato il nome a un sistema tuttora in auge e che, morto a soli 34 anni nel 1932, nella sua breve e fulminante carriera avrebbe fra l'altro vinto un torneo (Amsterdam 1926) davanti a mostri sacri quali Euwe e Tartakower.
Ma non divaghiamo oltre. L'edizione 2017 del mondiale amatori, disputata dall'1 all'8 aprile, ha avuto come suggestivo teatro di gioco la Rocca Albornoziana di Spoleto ed è stata organizzata dall'Accademia internazionale di scacchi di Roberto Mogranzini e Martha Fierro. Ai nastri di partenza si sono presentati in tutto 250 giocatori in rappresentanza di 61 Paesi, fra i quali 57 italiani, divisi in tre fasce: Elo < 2300, Elo < 2000 ed Elo < 1700.
Ad aggiudicarsi il torneo più importante, quello < 2300, è stato il maestro birmano Tun Win (nomen nominis, visto che in inglese “Win” significa vittoria), che a dirla tutta è stato piuttosto fortunato a spuntarla, nella volata finale, sul MF canadese Marc Ghannoum, in testa con un punto di vantaggio sullo stesso Win fino al settimo turno; il giocatore birmano ha concluso in vetta solitario con 7,5 su 9, staccando infine di mezza lunghezza Ghannoum e di una il russo Ruslan Pahomov, il kazako Bibek Zhunussov e il MF hongkongiano Daniel King-Wai Lam. Bene gli italiani: il maestro pratese Giulio Marmili si è piazzato decimo a 6, il suo conterraneo Paolo Nannelli quattordicesimo a 5,5 (e sarebbe arrivato quinto se, all'ultimo turno, avesse vinto anziché perso). Fra le donne il titolo è andato alla MFf mongola Bayarjargal Bayarmaa, settima assoluta a 6.
Nella fascia < 2000, la più affollata con 93 partecipanti, il polacco Maciej Koziej, dopo una patta iniziale, è diventato inarrestabile, vincendo tutte le altre partite e totalizzando quindi 8,5 punti su 9; secondo a 7,5 l'indiano Pankaj Sharma, terzo a 7 l'estone Tambet Siamer. Nel torneo all'italiana per il titolo femminile la cingalese Zainab Saumy si è imposta con 7 su 9; argento all'iraniana Niusha Afshar, bronzo alla kazaka Kristina Kim.
L'inglese Hope Mkhumba si è imposto infine nel gruppo Elo < 1700, chiudendo con 8 su 9; sul podio anche l'uzbeco Bekzod Nurmatov e l'indiano Reddy Sushrutha, tredicesimo a 5,5 il 16enne ternano Neri D'Antonio. Nel torneo femminile è arrivata l'unica medaglia d'oro per la rappresentativa russa (composta da 18 giocatori) grazie a Viena Popova; argento all'ecuadoregna Ariana Escobar, bronzo alla brasiliana Elana Silva De Souza.
A contorno dell'evento sono stati disputati anche due tornei blitz (3'+2”): il russo Ruslan Pahomov si è imposto in quello più partecipato (80 giocatori), disputato il 4 aprile, l'hongkongiano Daniel King-Wai Lam i quello del 6 aprile. Capo arbitro dell'evento è stato l'altoatesino Gerhard Bertagnolli, coadiuvato dall'arbitro Fide pistoiese Leonardo Bartolini e dall'arbitra internazionale costaricana Carolina Munoz Solis.
Risultati: http://chess-results.com/tnr256088.aspx
Classifiche finali open
Elo < 2300: 1° Win 7,5 punti su 9; 2° Ghannoum 7; 3°-5° Pahomov, Zhunussov, Lam 6,5; 6°-10° Gunbayar, Bayarmaa, Sahil, Maddens, Marmili 6; 11°-16° Ugrenovic, Skreno, Dudin, Hurtado Bahamonde, Nannelli, Kanep 5,5; ecc.
Elo < 2000: 1° Koziej 8,5 punti su 9; 2° Sharma 7,5; 3° Siemer 7; 4°-9° Mujacic, Quijada, Celik, Puusepp, Intriago Rivera, Azikri 6,5; 10°-15° Baisynov, Soronzonbold, Borodavkin, Zakharov, Tsvetkov, Nagy 6; ecc.
Elo < 1700: 1° Mkhumba 8 punti su 9; 2°-4° Nurmatov, Sashrutha, Sodbilegt 7; 5°-8° Dalmas Muzi, De Figueiredo Coutinho, Meza Galvan, Rooplal, Chavarria Lopez, Pathak, Tlupov 6; ecc.


DUBAI (EMIRATI): VINCE JONES, INDIANO ESPULSO PER SOSPETTO CHEATING
Ancora un caso di (presunto) cheating all'open di Dubai, negli Emirati Arabi. Dopo il caso del georgiano Gaioz Nigalidze, sorpreso a barare ed espulso dal torneo nel 2015, sembra che un altro giocatore abbia provato, quest'anno, a emularne le poco nobili gesta o, quanto meno, abbia contravvenuto alle direttive anti-cheating. Il 21enne indiano Jeel Shah, Elo 1764, è stato espulso, come spiegato in un comunicato ufficiale dagli organizzatori, dopo aver «catturato l'attenzione degli arbitri a causa di un comportamento sospetto durante la sua partita contro il 14enne Dushyant Sharma», anche lui indiano. «Dopo aver monitorato attentamente le sue azioni, l'arbitro internazionale Mahdi Abdul Rahim, capo arbitro del torneo, ha chiamato Shah all'ufficio del giudice per un'ispezione; qui il giocatore è stato trovato in possesso di un telefono cellulare, nascosto sotto le maniche della camicia. Shah ha rifiutato di soddisfare la richiesta degli arbitri di accendere il telefono per verificare se fosse stato utilizzato su di esso un programma di scacchi, pertanto gli ufficiali di gara hanno deciso di espellere il giocatore indiano dal torneo». Non vi è dunque alcuna prova concreta che il giocatore abbia barato, ma portare con sé un telefono durante una partita è vietato dal regolamento, per non parlare del fatto di nasconderne uno. Incidentalmente era stato proprio l'arbitro Mahdi Abdul Rahim a “pizzicare” Nigalidze due anni or sono. Gli aspiranti cheater sono avvisati: con lui c'è poco da scherzare.
Passando agli scacchi giocati, ad aggiudicarsi la diciannovesima edizione dell'evento, disputata dal 3 all'11 aprile, è stato il GM inglese Gawain Jones, che ha concluso in vetta con 7 punti su 9, superando per spareggio tecnico altri sei giocatori: il GM turco Mustafa Yilmaz, il GM indiano Gujrathi Vidit Santosh, il GM venezuelano Eduardo Iturrizaga Bonelli, il GM egiziano Ahmed Adly, il GM bielorusso Sergei Zhigalko e il GM russo Aleksandr Rakhmanov. Non sono andati oltre quota 6 i GM ucraini Anton Korobov e Alexander Areshchenko, numeri uno e due di tabellone, ma ha fatto anche peggio il GM azerbaigiano Eltaj Safarli, terzo i ordine di rating: partito con 5 su 6, ha perso due partite consecutive e non si è presentato all'ultimo turno. In gara c'erano 208 giocatori in rappresentanza di quaranta Paesi (nessun italiano), fra i quali quaranta GM, trentatré MI e sei GMf.
Risultati: http://chess-results.com/tnr275075.aspx
Classifica finale: 1°-7° Jones, Yilmaz, Vidit Santosh, Iturrizaga Bonelli, Adly, S. Zhigalko, Rakhmanov 7 punti su 9; 8°-19° Fier, Amin, Idani, Oleksiyenko, Pantsulaia, Mareco, Praggnanandhaa, Mchedlishvili, Zhang, Anton Guijarro 6,5; ecc.


SKOPJE (MACEDONIA): L'ARMENO TER-SAHAKYAN LA SPUNTA AL FOTOFINISH NELL'OPEN
Il GM armeno Samvel Ter-Sahakyan ha vinto al fotofinish l'edizione 2017 dell'Open Karpos, disputato a Skopje, in Macedonia, dall'1 all'8 aprile. Ter-Sahakyan, numero otto di tabellone, si è piazzato al primo posto imbattuto con 7,5 punti su 9, superando per spareggio tecnico i GM Kiril Georgiev (Bulgaria), Anton Demchenko e Boris Savchenko (Russia). Quinto alla guida del gruppo a 7 si è piazzato il GM russo Vladislav Artemiev, favorito della vigilia, rallentato da un pareggio di troppo nella corsa al podio. Proprio Artemiev ha fermato sul pari all'ultimo turno Georgiev, che si trovava in vetta solitario, permettendo a tre dei suoi inseguitori di raggiungerlo in vetta e a Ter-Sahakyan di vincere il torneo. Alla competizione hanno preso parte 197 giocatori, provenienti da 30 paesi tra cui 15 grandi maestri e 18 maestri internazionali; in gara anche un'italiana, la milanese Giorgia Miracola, che ha chiuso a quota 4.
Risultati: http://chess-results.com/tnr262659.aspx
Classifica finale: 1°-4° Ter-Sahakyan, Georgiev, Demchenko, Savchenko 7,5 punti su 9; 5°-9° Artemiev, Sadikhov, Anurag, Berzinsh, Miedema 7; 10°-19° Hovhannisyan, Glagojevic, Kovchan, Petrosyan, Brokken, Nguyen, Livaic, Cossin, Aleksandrov, Nasuta 6,5; ecc.


SHENZEN (CINA): IVANCHUK SI IMPONE 3-1 SU HOU NEL MATCH “RE E REGINA”
Prima un supertorneo (vinto da Liren Ding), poi un match “Re e regina” fra l'asso ucraino Vassily Ivanchuk e la numero uno mondiale Yifan Hou. La città di Shenzen, 11 milioni di abitanti nella Cina meridionale, è stata a cavallo fra marzo e aprile una vera e propria capitale nazionale degli scacchi. La sfida fra Chuky e Hou si è svolta al meglio delle quattro partite, alla cadenza ormai standard di 90 minuti per 40 mosse più 30 minuti per finire, con 30 secondi di incremento a partire dalla prima. La giocatrice cinese è stata in grado di tenere testa al suo più quotato avversario con i pezzi neri nella prima e nella terza partita, ma con i bianchi ha rimediato due sconfitte, l'ultima delle quali davvero cocente, in quanto maturata in sole 20 mosse. L'ucraino, d'altra parte, è apparso in forma smagliante, incassando i 18mila dollari in premio per il vincitore (contro i 12mila del perdente). A margine della sfida sono state organizzate diverse attività mirate a promuovere gli scacchi nella regione, molte delle quali rivolte ai più piccoli. E non sembrano destinate a rimanere isolate: gli organizzatori, quanto meno, hanno anticipato che in futuro ci saranno altri match.
Sito ufficiale: http://cca.imsa.cn/archives/45305
 

 

 

 



Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 3/2000 del 01/02/2000
 

 

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